L'ESPERIENZA TRASFORMATIVA NELLA PSICOLOGIA AUMENTATA
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ESPERIENZA TRASFORMATIVA
L'ESPERIENZA TRASFORMATIVA NELLA PSICOLOGIA AUMENTATA
La Psicologia Aumentata è un innovativo metodo psicologico che integra la realtà virtuale al supporto psicologico e alla psicoterapia, al fine di favorire esperienze di trasformazione.
Ma cosa si intende per esperienza trasformativa? E come la Psicologia Aumentata è in grado di favorirla? Per esperienza trasformativa intendiamo un processo di mutamento, costante e duraturo. Si discosta dal concetto di cambiamento, che rimanda invece a uno stato psicologico e/o fisiologico potenzialmente reversibile con durata limitata. L’esperienza trasformativa, invece, è un mutamento improvviso e profondo del nostro mondo interiore, che si distingue da tutte le altre manifestazioni psicologiche dell’individuo. Ha sia una dimensione epistemica che personale, ossia non cambia solo ciò che si conosce, ma anche il modo attraverso cui facciamo esperienza di noi stessi (Gaggioli, 2016). Si tratta di esperienze nucleari che portano a una revisione profonda della propria organizzazione, a una nuova consapevolezza, e a nuovi modi di intendere il proprio mondo e sé stessi. Questi mutamenti interiori e profondi nascono dalle esperienze di vita che ci accompagnano nel nostro sviluppo personale. Si tratta di esperienze spontanee, genuine che richiedono un coinvolgimento profondo della persona e condizioni adatte affinché una revisione abbia luogo. Mihaly Csikszentmihalyi (2014) definisce “flow” questi momenti ad alto impatto emotivo, a cui si può aggiungere un altro tipo di esperienza, definita da Edward Cell, “apprendimento trascendente”. Raggiunto quello stato mentale di mutamento profondo, la persona scopre e integra le nuove conoscenze che ha costruito sul mondo, in modo da compiere una revisione esistenziale. Potremmo affermare che si ha un’esperienza trasformativa nel momento in cui ciò che viene vissuto conduce a una profonda perturbazione nel nostro modo di essere e di costruire la realtà. È la persona stessa che riconosce la sua esperienza trasformativa nel momento in cui è in grado di riconoscere l’importanza dell’evento vissuto (Kitson et al., 2019).
L’ESPERIENZA TRASFORMATIVA CON LA REALTÀ VIRTUALE
Quali sono le condizioni e i modi per favorire queste esperienze? La realtà virtuale (RV) si inserisce all’interno delle tecnologie in grado di favorire queste perturbazioni. Come suggerisce il Prof. Andrea Gaggioli, professore ordinario in Psicologia Generale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, fondatore e direttore dell’ExperienceLab e massimo esperto di psicologia dell’esperienza e delle esperienze complesse, l’obiettivo del design trasformativo dovrebbe essere l’esplorazione di nuovi mezzi tecnologici per supportare la naturale tendenza dell’essere umano verso l’auto-realizzazione e l’auto-trascendenza (Gaggioli et al., 2019).
L’esperienza trasformativa, così definita, può essere indotta in diversi modi: dall’arte, al teatro, alla musica, ai film, a un buon libro. Tuttavia, la realtà virtuale con la sua capacità di simulare “infiniti mondi” e “possibili sé” in forma multisensoriale, è in grado di veicolare un processo che sia epistemicamente e personalmente trasformativo (Riva et al., 2016). Le esperienze trasformative favoriscono un’espansione dei modi di conoscere sé stessi e il mondo che possono però essere integrati nella propria esperienza nel momento in cui queste trasformazioni vengono attuate. La realtà virtuale supera il limite epistemico che sussiste tra la simulazione mentale della realtà e la percezione sensoriale di essa, permettendoci di sperimentare in prima persona i possibili sé, attraverso una prospettiva soggettiva (Stepanova, 2018). Questo strumento ci offre l’opportunità di vivere esperienze di trasformazione personale, di incontrare esperienze totalmente nuove da una prospettiva incarnata in prima persona (Gaggioli et al., 2016). La possibilità di sperimentare un sé alternativo da protagonisti, rende la realtà virtuale uno strumento molto efficace in psicoterapia (Riva et al., 2016).
DALL’EXPOSURE ALL’EMBODIMENT ALLA METAFORA
Il terapeuta può per esempio impiegare la realtà virtuale per accompagnare i suoi pazienti a rivivere esperienze traumatiche o fobiche in prima persona, e insegnar loro a superare quei traumi o fobie, e insieme costruire esperienza alternative positive (Meyerbroker & Emmelkamp, 2010). Non solo, la realtà virtuale è un medium immersivo che permette di far entrare il paziente all’interno non solo di un’altra realtà, ma anche di un altro corpo, favorendo l’assunzione di una nuova prospettiva su stessi e sugli altri (Kruzan & Won, 2019; Serino et al., 2016; Slater, 2017). Entrare nel corpo di una donna, o di un uomo, favorisce l’assunzione di una prospettiva diversa da sé che possa stimolare empatia, e la comprensione del punto di vista dell’altro. All’interno del contesto clinico dei disturbi alimentari, per esempio, far entrare il paziente nel corpo di un avatar e manipolarne le dimensioni corporee consente di lavorare sull’alterazione percettiva tipiche dei disturbi alimentari, ma anche sulla regolazione delle emozioni e sul complesso rapporto tra mente e corpo (Keizer et al., 2016; Serino et al., 2017; Serino et al., 2016). Guidare il paziente in un viaggio alla scoperta di sé stessi, favorisce un’esperienza trasformativa che diventa terapeutica.
Come? Attraverso l’uso del linguaggio metaforico.
Con la metafora, l’esperienza trasformativa diventa terapeutica. La Psicologia Aumentata utilizza contesti virtuali che integrino la dimensione creativa e artistica oltre a quella tecnologica. Il risultato genera vere e proprie storie di trasformazione, che vanno ad arricchire la pratica clinica (aumentata per l’appunto), in cui il paziente è immerso in metafore concepite da psicologi/psicoterapeuti per favorire la conoscenza di sé. Si tratta di sessioni esperienziali, vissute nello studio del professionista, che estendono il luogo fisico della somministrazione e amplificano l’esperienza di cura.
LO STORYTELLING IMMERSIVO
Attraverso lo storytelling immersivo, ovvero la narrazione esperienziale di una storia, è possibile andare al di là della mera esposizione in realtà virtuale, e guidare il paziente in storie coinvolgenti, vissute in prima persona, in cui viene data l’opportunità al paziente di impegnarsi emotivamente in narrazioni e ricostruzioni metaforiche, che stimolino intuizioni, e conducano alla creazione di nuovi significati. La Psicologia Aumentata trae ispirazione da questi presupposti, che sono indipendenti dall’approccio teorico di riferimento del professionista, poiché la dimensione della narrazione è centrale all’interno di qualsiasi modello terapeutico. La Psicologia Aumentata ha rivoluzionato il tradizionale uso della metafora in terapia (vedi la metafora dell’eroe), rendendola un’esperienza interattiva e narrativa, che produce significati e mette “in azione” il cambiamento, agito dal paziente e guidato dal terapeuta e da protocolli concepiti ad hoc.
Per la prima volta nella storia, l'essere umano ha la possibilità di sviluppare tecnologie che permettano di sperimentare l'Altro-da-Sé e, così facendo, di esplorare nuove modalità per ampliare la propria conoscenza. Questo Altro dal Sé comprende un ampio spettro di possibilità trasformative, che includono "com'è" essere un altro sé, un'altra forma di vita o un possibile sé futuro o passato. Queste esperienze progettate possono essere utilizzate per facilitare la conoscenza di sé e la comprensione di sé, promuovere l'espressione creativa, sviluppare nuove abilità e riconoscere e apprendere il valore degli altri (Gaggioli, 2016). L’analisi dell'esperienza trasformativa può ispirare nuove applicazioni della realtà virtuale che vanno oltre il gaming e la terapia, per affrontare questioni legate allo sviluppo personale e all'autorealizzazione.
All’interno di questo contesto, i vari protocolli afferenti alla Psicologia Aumentata integrano la prospettiva terapeutica tradizionale con la realtà virtuale, per costruire un intervento personalizzato, incarnato, esperienziale e trasformativo.
Bibliografia
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